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CHIESA DEL PURGATORIOmtcn siti
CHIESA DEL PURGATORIOEntriamo, lasciamoci avvolgere dall’oscurità per riaprire subito gli occhi alla luce della salvezza
Entriamo, lasciamoci avvolgere dall’oscurità per riaprire subito gli occhi alla luce della salvezza
“Miseremini mei…saltem vos, miseremini mei, amici mei”
“Abbiate pietà di me, almeno voi, abbiate pietà di me, amici miei”
Una chiesa dedicata alla morte, alla pietà. Tutti sullo stesso piano: re, papi, vescovi, cittadini, la Morte non fa distinzione, e tutti i 36 riquadri in cui è divisa la porta d’ingresso lo testimoniano. Teschi, scheletri, il tempo che passa e fugge.
Entriamo, lasciamoci avvolgere dall’oscurità per riaprire subito gli occhi alla luce della salvezza.
Lo spazio interno ha ripreso i suoi colori originari. Il verde, colore della speranza, ci accoglie ed alimenta la fiducia di poter salire al cospetto di Dio.
Poniamoci al centro.
La morte che sorvegliava il nostro ingresso, le fiamme che avvolgono i busti di uomini e donne e di bambini al di sopra del portale, lasciano lo spazio a un percorso d’ascensione delle anime e la tela sull’altare di destra del materano Vito Antonio Conversi, che raffigura la morte di San Giuseppe, lo testimonia. Il falegname di Nazareth ha ricevuto il dono dell’ascensione al cielo e lui ha potuto quindi sconfiggere la morte terrena, ma il dipinto sull’altare maggiore dello stesso pittore, dove San Gaetano intercede con la Vergine per le anime del Purgatorio, è un dono che viene fatto a tutti noi.
La ricerca di intercessione per la sconfitta della morte terrena si trasforma in concreta realtà quando, uscendo, siamo avvolti dall’azzurro celestiale della bussola.
“Miseremini mei…saltem vos, miseremini mei, amici mei”
“Abbiate pietà di me, almeno voi, abbiate pietà di me, amici miei”
Una chiesa dedicata alla morte, alla pietà. Tutti sullo stesso piano: re, papi, vescovi, cittadini, la Morte non fa distinzione, e tutti i 36 riquadri in cui è divisa la porta d’ingresso lo testimoniano. Teschi, scheletri, il tempo che passa e fugge.
Entriamo, lasciamoci avvolgere dall’oscurità per riaprire subito gli occhi alla luce della salvezza.
Lo spazio interno ha ripreso i suoi colori originari. Il verde, colore della speranza, ci accoglie ed alimenta la fiducia di poter salire al cospetto di Dio.
Poniamoci al centro.
La morte che sorvegliava il nostro ingresso, le fiamme che avvolgono i busti di uomini e donne e di bambini al di sopra del portale, lasciano lo spazio a un percorso d’ascensione delle anime e la tela sull’altare di destra del materano Vito Antonio Conversi, che raffigura la morte di San Giuseppe, lo testimonia. Il falegname di Nazareth ha ricevuto il dono dell’ascensione al cielo e lui ha potuto quindi sconfiggere la morte terrena, ma il dipinto sull’altare maggiore dello stesso pittore, dove San Gaetano intercede con la Vergine per le anime del Purgatorio, è un dono che viene fatto a tutti noi.
La ricerca di intercessione per la sconfitta della morte terrena si trasforma in concreta realtà quando, uscendo, siamo avvolti dall’azzurro celestiale della bussola.
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